Come pulire ciondoli e pendenti in argento
La pulizia dei gioielli in argento: ciondoli e pendenti
L’argento è un materiale prezioso dal fascino irresistibile. Largamente adoperato in svariati settori produttivi, dall’industria all’elettronica, passando per la fotografia, l’odontoiatria e la gioielleria, la versatilità dell’argento è tale da consentirne un uso variabile a seconda delle necessità. Tuttavia, di pari passo con la sua grande adattabilità ad una vera e propria moltitudine di attività, bisogna evidenziare come l’argento risulti particolarmente delicato e sensibile nonostante sia leggermente più duro dell’oro. Pur non essendo prezioso come quest’ultimo, l’argento è un metallo che va ugualmente trattato con dovizia e rigore, in maniera tale da risaltarne le caratteristiche estetiche che da sempre, nella storia dell’umanità, lo rendono un materiale affascinante e desiderato. Tra i settori produttivi citati è stato fatto un riferimento alla gioielleria, dove l’argento, per ovvi motivi, trova grande spazio: il metallo in questione, infatti, è largamente utilizzato nella produzione di orologi, bracciali, anelli, ciondoli, pendenti e qualsiasi altra tipologia di gioiello da indossare, acquistabile per esempio, su questo sito web. Tralasciando il caso in cui l’argento giunga a rottura, vuoi per un imprevisto o per l’incuria del possessore, prendiamo come esempio la necessità di dover ripulire le superfici argentate di ciondoli e pendenti: quali prodotti utilizzare, affinché il materiale non si rovini al passaggio di soluzioni chimiche? E in che modo applicare tali soluzioni? Navigando qua e là, in giro per la rete, abbiamo individuato alcune pratiche particolarmente valide per garantire ai propri oggetti il massimo splendore possibile. Entriamo quindi nel dettaglio e vediamo come procedere con una pulizia accurata dei gioielli in argento.
La pulizia di ciondoli e pendenti con il bicarbonato di sodio
Uno dei metodi più validi in assoluto da sfruttare per la pulizia dei gioielli in oro, e in particolar modo i ciondoli e i pendenti, è quello di utilizzare il bicarbonato di sodio. Oltre ad essere considerato un additivo alimentare, il bicarbonato di sodio è un sale di eccezionale valore dal punto di vista della pulizia e della lucidatura degli oggetti, soprattutto se unito all’aceto, andando a formare una miscela capace di sgrassare le superfici più ostiche. Al giorno d’oggi il bicarbonato di sodio viene reso disponibile sotto forma di prodotti commerciali dai nomi più vari, sia nel formato spray che nel formato liquido. In realtà non è affatto necessario recarsi in un supermercato per procedere con l’acquisto di tali prodotti, in quanto è possibile preparare una soluzione casalinga adoperando la polvere di bicarbonato, un po’ d’acqua e dell’alluminio in fogli. Per procedere con la pulizia è necessario innanzitutto procurarsi un contenitore abbastanza capiente, all’interno del quale possano essere riposti i gioielli da ripulire. Tale contenitore andrà foderato e ricoperto con l’alluminio, per poi essere riempito con dell’acqua calda. Fatto ciò, si potrà procedere con l’aggiunta di un cucchiaio di bicarbonato e uno di sale da cucina per ogni litro d’acqua, dopodiché, mescolando per bene il tutto, sarà possibile inserire tutti i ciondoli e i pendenti da lucidare. In linea di massima sono sufficienti 60-70 minuti affinché la soluzione possa fare effetto, provvedendo a lucidare le superfici argentate dei gioielli riposti nel contenitore. Trascorso il tempo necessario alla lucidatura, i gioielli potranno essere asciugati con un panno per poi essere osservati nel loro massimo splendore.
Gioielli e pendenti in argento: pulirli con l’aceto bianco
Passiamo ora al secondo metodo per ripulire le superfici delicate dei gioielli in argento. Oltre al bicarbonato (adatto per molteplici usi, come per esempio, la cura dei neonati) una seconda valida soluzione per procedere con una pulizia è quella che prende in considerazione la possibilità di sfruttare l’aceto bianco, il quale, grazie alla forte acidità e alle proprietà pulenti, è in grado di garantire risultati ottimali dal punto di vista della qualità dell’azione sgrassante. Abbiamo già fatto riferimento all’aceto quale sostanza da miscelare con il bicarbonato di sodio, il che conferma le peculiarità di entrambi i prodotti di provvedere ad una pulizia completa degli oggetti in argento, ma in questo caso l’aceto bianco verrà utilizzato da solo, senza accostarlo ad altri prodotti. Per ripulire i propri ciondoli e pendenti con l’aceto è possibile muoversi in due modalità differenti: la prima è una soluzione del tutto simile a quella descritta nel paragrafo precedente, mentre la seconda si discosta leggermente da entrambe per un diverso modo di operare. Per quanto riguarda la prima soluzione, anche in questo caso bisognerà procedere col riempire una bacinella con dell’acqua calda, a cui andranno aggiunti due-tre cucchiaini di aceto. Dopo aver provveduto a mescolare per bene il tutto, i gioielli andranno immersi nella bacinella e lasciati in ammollo per 30-40 minuti. Trascorso il tempo indicato, gli oggetti risulteranno splendenti e luccicanti. Nella seconda soluzione, invece, l’aceto può essere versato (senza esagerare) sulla superficie di un panno, il quale andrà passato sopra i gioielli attraverso movimenti decisi e circolari. In questo caso è possibile ricorrere anche all’utilizzo di uno spazzolino per raggiungere gli angoli meno in vista dei ciondoli e dei pendenti, così da assicurare una pulizia pressoché totale agli oggetti in questione.
L’utilizzo del succo di limone
Altra soluzione valida ed efficace per provvedere alla pulizia dei gioielli in argento è quella di utilizzare del succo di limone. Quest’ultimo, infatti, alla pari dell’aceto contiene una certa dose di acidità che gli consente di agire in maniera impeccabile contro le macchie, lo sporco e le incrostazioni, garantendo quindi dei risultati particolarmente brillanti dal punto di vista della qualità estetica degli oggetti ripuliti. Per procedere con le operazioni di ripulitura dei ciondoli e dei pendenti è possibile versare il liquido del limone spremuto direttamente sulle superfici da lucidare, le quali andranno poi strofinate con dovizia facendo uso di un panno. Anche in questo caso può tornare utile lo spazzolino, fondamentale per raggiungere gli angoli più nascosti. Da ricordare che, qualora si denoti la formazione di una patina verdastra sulle superfici dei gioielli, non ci sarà affatto da preoccuparsi: la patina viene prodotta proprio dalla reazione chimica tra il succo di limone e lo sporco ossidato del gioiello. Al termine delle operazioni, per rimuovere qualsiasi segno di sporcizia si potrà procedere con un lavaggio accurato degli oggetti sotto l’acqua corrente.
L’applicazione del dentifricio sulle superfici argentate
Infine, un’altra valida soluzione per lucidare i propri ciondoli o pendenti in argento è l’utilizzo del dentifricio. Per dare un’idea della sua eccezionale efficacia dal punto di vista della pulizia degli oggetti, basti pensare che il dentifricio può anche essere utilizzato per provvedere alla lucidatura di capi di abbigliamento e calzature (rigorosamente di colore bianco) garantendo un’ottima azione pulente. In questo caso, il dentifricio andrà applicato sull’intera superficie dei gioielli da lucidare. Ritornano nuovamente utili lo spazzolino e i panni morbidi, entrambi essenziali per procedere con una pulizia efficace e che possa garantire risultati ottimali, tenendo anche in considerazione la possibilità di utilizzare il proprio dito per un’applicazione precisa. Ciò che conta, ovviamente, sarà ricoprire al meglio gli oggetti da lucidare, i quali come per magia risulteranno incredibilmente splendenti dopo una pulizia di circa 10 minuti. Da non dimenticare di risciacquare per bene i gioielli, in maniera tale da rimuovere qualsiasi residuo di dentifricio dalle superfici ripulite.