Come stimolare i bambini a gattonare?
Il momento in cui i bambini imparano a gattonare è prezioso per tutto il nucleo famigliare; gattonando il bambino amplia i propri spazi di azione aumentando le possibilità di ricevere stimoli che, a loro volta, aiuteranno lo sviluppo neurologico.
Pur non essendo una tappa fissa e della medesima durata per tutti i bambini, di norma si inizia a gattonare attorno agli 8 mesi, per passare in seguito ad apprendere a camminare attorno all’anno di vita.
Perché stimolare i bambini a gattonare
Gattonare è una fase importante che nasce spontaneamente attorno all’ottavo mese di vita, ma non necessariamente. Non è inusuale che un bambino salti quasi per intero questa esperienza per apprendere subito a camminare; non è nulla di insolito né di preoccupante. L’ideale sarebbe accompagnare e sostenere questa fase piuttosto che imporla in modo da non renderla traumatica ma il più naturale possibile al fine di sfruttarne i numerosi vantaggi.
Gattonando i piccoli ne traggono un doppio beneficio: fisico e cognitivo. In primo luogo la postura adottata mentre si gattona aiuta a rinforzare le ossa e la muscolatura coinvolta (gambe, braccia, schiena, polsi), fornendo un valido allenamento in vista della tappa successiva, quando il bambino dovrà imparare a camminare eretto.
Anche gli stimoli neuronali non sono da sottovalutare; imparando a muoversi negli ambienti domestici con una più ampia autonomia i bambini sviluppano una maggiore sicurezza in se stessi. Allo stesso modo, gattonando, il bambino entrerà in contatto con superfici differenti che ne stimolano i sensi. Imparerà a riconoscere attraverso il tatto le superfici lisce, morbide, fredde o calde.
Coinvolgere i sensi: tatto e vista.
Il tatto è uno dei sensi più sviluppati nei neonati e nei bambini fino ai cinque anni; lo utilizzano per conoscere il mondo attraverso gli stimoli sensoriali dati dalle superfici e dalle temperature.
Gattonare non fa eccezione, anzi. Questo è il primo approccio autonomo con il mondo esterno alle braccia dei genitori ed è molto stimolante per i bambini.
A questa età però inizia ad affinarsi anche un altro senso, la vista. L’azione sinergica di vista e tatto è il catalizzatore del movimento; il bambino si muoverà in una direzione piuttosto che in un altra cercando di soddisfare le sue necessità. In questo modo creerà delle mappe mentali riconoscendo gli ambienti in cui si muove.
Come stimolare i bambini a gattonare
Una volta compresa l’importanza del gattonare per lo sviluppo neuronale e fisico del bambino ci si potrebbe chiedere come mai, a 9 mesi, il proprio figlio non gattona e cosa fare per rimediare.
Ricordiamo ancora che non si dovrebbe mai forzare il bambino a gattonare, in maniera tale da non fargli vivere l’esperienza come traumatica; tuttavia esistono delle tecniche che potrebbero accompagnare il bambino in questo percorso.
Prima di iniziare però è bene tenere a mente alcune regole di base: il bambino dovrà muoversi a terra, per questo l’igiene e la sicurezza sono imprescindibili. Un ambiente pulito e privo di pericoli permetterà al bambino di fare esperienza senza correre rischi, e ai genitori di svolgere l’attività in maniera più rilassata.
Una buona soluzione potrebbe essere quella di utilizzare un tappeto morbido per bambini al fine di non mettere i piccoli direttamente a terra e garantire loro la giusta protezione in caso di urti.
La postura
La posizione iniziale prevede il bambino a pancia in giù. É possibile che il piccolo si senta un po’ spaesato, ma non sarà impaurito, anzi, la nuova posizione lo stimolerà a chiedersi cosa stia succedendo.
Mantenendo il bambino a terra, al fine di stimolarlo ad alzare la testa, si potrà attirare la sua attenzione chiamandolo per nome o con dei sonagli che lo spingano a guardare nella direzione dalla quale arriva il suono.
A questo punto sarà necessario insegnare al bambino come si gattona; per farlo si può collocare un cuscino cilindrico sotto la pancia del bimbo in modo che ne sostenga il peso e aiutarlo a muoversi mantenendo le manine e le ginocchia a terra. Si può sostituire il cuscino appoggiando il bambino sulla propria gamba.
Un’altra cosa da tenere a mente è il potere dell’imitazione. La maggior parte delle azioni svolte dai bambini nascono da un fenomeno imitativo, quindi mostrargli come si gattona può essere un valido aiuto. Anche lasciare il piccolo in compagnia di altri bambini che gattonano può essere una buona idea.
Giocattoli
Abbiamo visto l’importanza della vista per stimolare il movimento, per questo un buon metodo potrebbe essere quello di lasciare i giocattoli del bambino ad una certa distanza da lui in modo da spronarlo a raggiungerli. Utilizzando giocattoli con colori sgargianti, di varie dimensioni e magari che emettano anche dei suoni, si stimolerà il desiderio del gioco e il bambino farà quello che deve per soddisfarlo.
Consigli
Come detto sopra, gattonare permette di creare mappe mentali e imparare a riconoscere gli ambienti domestici. Eliminare dalla portata del bambino tutti gli oggetti potrebbe non essere una buona idea; il bambino deve imparare a conoscere e rispettare l’ambiente in cui vive che non andrebbe modificato per le sue esigenze.
Non dovrebbero mai mancare, inoltre, gli incitamenti durante l’attività e i complimenti ogni volta che il bambino raggiunge i suoi obiettivi. Un sistema premiante dà buoni risultati in ogni caso.