Il futuro dell’infermiere
La professione infermieristica, in merito al suo futuro e al suo ruolo determinante, non ha sempre goduto dell’attenzione che merita. Sulla base di questa considerazione, è stata la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche ad inviare un documento al Parlamento, con l’obiettivo preminente di mettere in evidenza le colonne portanti che rappresentano il futuro della professione, cercando il sostegno dei fondi appartenenti al Recovery Plan.
La laurea infermieristica, sui generis, viene sempre vista come seconda scelta, ma ha un futuro rilevante. Se hai deciso di intraprendere questa strada allora ti interessa sapere tutto sulle assicurazioni riguardo gli infermieri, questo articolo fa proprio al caso tuo.
I ruoli dell’infermiere
L’infermiere in quanto tale, grazie alle sue comprovate capacità, è una figura di importanza indiscutibile a livello territoriale, sia come risorsa preziosa in ospedali e strutture apposite che nella gestione e nella presa in carico del malato e del rapporto che instaura con lui.
In questa circostanza risulterà allora fondamentale la collaborazione tra medico ed infermiere di famiglia, in vista anche di condizioni croniche e fragilità specifiche appannaggio di alcuni pazienti particolari, magari in età avanzata.
Sul fronte della prospettiva professionale, riguardante il futuro dell’infermiere, il titolo di Case Manager è uno de risvolti a suo carico; consiste nel far seguire al paziente un percorso terapeutico ad hoc, riuscendo a fare interagire simultaneamente i vari dipartimenti interessati, in vista di terapie da seguire ed esami diagnostici specifici.
Un’altra mansione imprescindibile è quella dell’infermiere prescrittore, legata alla possibilità di prescrizione di ausili particolari, in casi in cui i pazienti fossero appartenenti ad una categoria fragile che richiede questo tipo di intervento.
Oggi, a causa dell’emergenza pandemica in corso, è stato possibile notare quanto gli infermieri siano in minoranza a livello numerico. In più, la situazione corrente ha rimesso in auge la necessità di impiegare un maggiore impiego di risorse umane, ripensando ad un nuovo approccio inerente alla formazione infermieristica.
La missione dell’Advisory board
Proprio qui ha modo di esprimersi L’Advisory Board (composto da personalità di rilievo del Sistema sanitario nazionale) che si è imposto di analizzare dettagliatamente i punti deboli più evidenti di questo settore professionale, tra i quali si annoverano: il non riconoscimento delle competenze infermieristiche, l’evidente inadeguatezza dei presidi sul territorio nazionale, i modelli organizzativi arretrati che sono lontani dagli standard terapeutici richiesti.
Lo scopo, d’altra parte, è quello di considerare seriamente quelle che possono essere considerate come opportunità di innovazione a cui questo settore professionale può ambire e offrire, una volta fatte sue, all’interno dei contesti in cui opera.
Inoltre, l’Advisory board Fnopi cerca di dirottare l’attenzione sulla formazione universitaria classica, proponendo delle riforme in attinenza ad un ampliamento dei numeri di accesso per i corsi di laurea in infermieristica, soprattutto per quanto riguarda i percorsi magistrali.
Alla fine, conta raggiungere il traguardo di qualificare tutte le competenze del personale di questa area, fino a farne specializzare almeno un 20% sul totale, in aree assistenziali diverse. Per poterlo fare, non resta che puntare su un potenziamento effettivo sul fronte universitario, affinché ogni Ateneo possa disporre di corsi di laurea con almeno 3 docenti appartenenti al Settore disciplinare selezionato.
Considerazioni finali
Per portare a termine tutti gli obiettivi prefissati, l’unico modus operandi da approvare è superare qualsiasi tipo di atteggiamento che possa opporsi al cambiamento e all’evoluzione. È necessario che tutte le competenze infermieristiche nella loro interezza possano essere messe al servizio del territorio nazionale, al fine di tutelare la salute dei cittadini.
Il sostegno di cui ci si può avvalere riguarda le risorse legate al Recovery Plan, per il Piano nazionale di ripresa e resilienza; si tratta di un programma di investimenti destinato alla Commissione dell’Unione Europea nel contesto del “Next Generation Eu”, uno dei mezzi per contrastare l’emergenza sanitaria corrente.
In questo modo, attraverso le risorse sopracitate, ci si può appellarsi ad investimenti essenziali mirati a far sfruttare le competenze acquisite dagli infermieri.