La cultura dello smaltimento dell’amianto a Rimini
Buona resistenza termica, all’azione della maggior parte degli agenti chimici e agli effetti degli agenti atmosferici: questi sono solo alcuni dei vantaggi che hanno fatto diventare l’amianto uno dei materiali più utilizzati nell’edilizia negli anni che vanno dal 1960 al 1990.
Dal 1992 questo materiale è etichettato come pericoloso e nocivo soprattutto per la salute delle persone e dunque è stato imposto il divieto di utilizzarlo e di smantellare e smaltire tutto l’amianto in uso.
Oggi la gestione e lo smaltimento dell’amianto vengono regolati dal D.Lgs. 22/97 – art. 30, commi 4 e 8 e le successive modifiche ed integrazioni, e dal D.M. 406/98 artt. 8 e 9 e sono affidate a ditte specializzate e regolarmente iscritte all’Albo Nazionale delle Imprese.
Per la scrittura di questa miniguida ci siamo confrontati con Fratelli Giorgi che dal 1992 offre un servizio professionale per lo smaltimento dell’amianto nella zona di Rimini.
Friabile o compatto: ecco tutte le sfumature dell’amianto
L’eternit è un materiale composto da cemento ed amianto e si presenta in due forme: friabile e compatto.
L’amianto composto si trova solitamente in supporti leganti, materiali compatti che se non particolarmente rovinati non costituiscono una fonte di pericolo immediato.
Certo, hanno bisogno di manutenzione e devono essere costantemente monitorati in caso di necessità ma i tempi di intervento sono certamente più diluiti.
La rapidità nell’attività di smaltimento amianto è tipica invece dell’eternit in forma friabile nettamente più pericoloso per la salute delle persone in quanto le particelle, a fronte di un basso livello di coesione, circolano liberamente e con estrema facilità nell’aria.
Amianto friabile o amianto compatto: quando il livello di pericolosità aumenta
La pericolosità dell’amianto aumenta in presenza di fattori e circostanze che determinano la dispersione delle fibre,ovvero che ne compromettono la conservazione.
Sollecitazioni meccaniche notevoli, sollecitazioni eoliche, shock termico dovuto a cambi improvvisi di temperature o ancora il dilatamento dell’acqua piovana sono tutte situazioni che favoriscono lo sbriciolamento delle lastre in amianto.
L’amianto in forma friabile si sbriciola molto più facilmente, è sufficiente toccarlo esercitando una leggera pressione ed è per questo motivo che deve essere maneggiato con cura e smaltito seguendo un iter di smaltimento diverso rispetto a quello messo in atto per la forma compatta.
Ti consiglio di leggere questo articolo per conoscere le diverse tecniche di bonifica per la rimozione dell’amianto friabile e dell’amianto in forma compatta.
Siamo circondati da amianto ma non lo sappiamo!
La presenza dei manufatti in amianto si è ridotta nettamente nel corso degli anni soprattutto a seguito delle leggi approvate.
Tuttavia il percorso di smaltimento dell’eternit è ancora in corso: questo materiale è presente ancora oggi intorno a noi, in contesti che spesso ignoriamo.
La versatilità di utilizzo, l’elevato potere isolante, la resistenza al fuoco e il costo di acquisto basso hanno fatto diventare l’amianto uno dei materiali edili più utilizzati in campo edile, dei trasporti e dell’industria manifatturiera.
Forse non lo sai ma l’amianto si trova nelle frizioni, nei freni dei treni e delle automobili, nelle tubazioni delle case, nelle guarnizioni e ancora all’interno di materiali fonoassorbenti.
Sono state ritrovate tracce di eternit anche nei pavimenti (se realizzati in linoleum) e nei tessuti ignifughi delle strutture pubbliche!
Perché l’amianto è un pericolo, ecco gli effetti dannosi sulla salute delle persone
L’amianto è stato dichiarato dalle autorità mediche cancerogeno a fronte della sua capacità di sbriciolarsi in fibre sempre più piccole che, trasportate dal vento, vengono respirate dalle persone che abitano nelle zone limitrofe al manufatto incriminato.
Le fibre di amianto arrivano nei polmoni e quando raggiungono gli alveoli polmonari, ovvero la zona dove avviene lo scambio ossigeno – anidride carbonica, finiscono nel sangue.
Queste particelle pericolose vengono trasportate inoltre da cellule del sistema immunitario che le inglobano ma non riescono a liberarsene: il risultato è una costante infiammazione dei tessuti che con il passare degli anni (circa una quarantina) provoca il tumore.