Quanti tipi di panna esistono?
Quando usciamo a fare la spesa, nel supermercato tra i vari scaffali del troviamo esposte in bella vista non una, ma diverse e svariate tipologie di panna. Allora viene spontaneo chiedersi così in che cosa consiste la differenza se sempre di panna si tratta. Cerchiamo di analizzare nel dettaglio da cosa derivi tale varietà.
All’origine di tutto vi è il latte dal quale si ricava una crema attraverso un processo di riscaldamento utilizzando temperature che sono pari o superiori ai 70° gradi, è la cosiddetta pastorizzazione che ha lo scopo di eliminare parzialmente o del tutto i batteri presenti naturalmente nel latte.
Quest’operazione effettuata a temperature non troppo elevate, cioè 70° gradi, dà come risultato un prodotto che non può essere conservato per troppo tempo, ma va riposto al fresco, sia prima dell’apertura che dopo. Quando, invece, si procede con la sterilizzazione si alza il livello della temperatura per cui la popolazione microbica viene eliminata rendendo possibile il mantenimento del prodotto per un tempo più lungo anche tenendolo fuori dal frigo prima dell’apertura. Il sapore della panna così ottenuta è, però, meno deciso della prima e ricorda molto quello del latte bollito.
A volte però le grandi industrie decidono di usare all’interno delle due varianti di panna uno stabilizzante detto carragenina, un prodotto chimico che regola la presenza, nella confezione, di acqua e grassi.
Panna UHT pronta da montare
Avete deciso di concedervi un piccolo momento di piacere coccolandovi con delle dolci fragole magari guarnite con della deliziosa panna? Se il vostro frigo e sprovvisto della classica panna fresca potete orientare il vostro acquisto verso quella UHT da montare. L’indicazione UHT è l’abbreviazione di Ultra Hight Temperature, che sta ad indicare, appunto, le altissime temperature raggiunte per la sterilizzazione. Questo trattamento rende il prodotto atto a una lunga conservazione e pertanto esso può essere stoccato negli scaffali del supermercato nei quali, viene sistemata la merce che può essere tenuta fuori dal frigo. Questo processo però di contro altera un pochino il sapore originale della panna, ad essa inoltre in molti stabilimenti aggiungono carragenina come additivo.
Panna UHT da cucina
Oltre alla versione da montare, tipica per dolci, la panna UHT esiste anche nella variante da cucina. Il procedimento di sterilizzazione è lo stesso e si effettua ad alte temperature. Ma la presenza, in esse, di materia grassa è diversa, infatti in quella da cucina la quantità è di meno e questo comporta che il prodotto non si monti ma si debba usare cremoso. La panna UHT da cucina si può impiegare per condire la pasta (vedi maggiori info vedi qui https://www.pastaconpanna.it/), per rendere cremoso un risotto. Purtroppo anche qui spesso si ricorre all’uso dell’additivo carragenina, quindi, è bene leggere l’etichetta prima di acquistare.
Panna vegetale
Anche se ne porta il nome questo prodotto non deriva dalla pastorizzazione del latte. Alla base della creazione di questo prodotto che simula la panna classica vi è un ingrediente vegetale e una sfilza di grassi sempre non animali e addensanti chimici che fanno si che la panna monti e assomigli alla sua gemella originale. I grassi qui usati, che appartengono alla famiglia dei grassi idrogenati, se usati per periodi prolungati possono portare all’insorgenza di problematiche di salute.