Recupero crediti: facciamo chiarezza
Ogni impresa ha, tra i tanti, il rischio di insolvenza, ovvero la possibilità di non riuscire più a pagare i debiti con i propri fornitori e creditori in quanto i propri clienti non pagano regolarmente e puntualmente le fatture. È un fenomeno comune che spesso porta le aziende ad andare incontro al rischio di fallimento o di dover sostenere costi aggiuntivi per tentare di recuperare quanto dovuto. Facciamo quindi chiarezza sul recupero crediti, andando a individuare le strategie per prevenirlo e la procedura legale da seguire anche in termini di rispetto della privacy.
Il ruolo dei software gestionali
Per avere contezza di qual è il credito verso i singoli clienti e prevedere strategie efficaci (e a costo 0) per il rientro di questi pagamenti si rivela indispensabile l’adozione di un software gestionale. Il sistema, infatti, permette innanzitutto di conoscere l’elenco dei clienti insolventi. Se vedi questo sito è illustrato dettagliatamente come per ogni cliente è possibile visualizzare l’elenco delle fatture non pagate e avere una previsione delle rate e, soprattutto, impostare dei solleciti automatici per aumentare le possibilità di rientro del credito.
Per ogni cliente insolvente è possibile prevedere l’invio di solleciti di pagamento a seconda del numero di giorni di ritardo, promemoria di pagamento e anche avvisi di scadenza dei successivi pagamenti in modo da ridurre il rischio che quel cliente non riesca a saldare anche le altre fatture. Il software gestionale prevede inoltre di svolgere azioni differenti (telefonate, email, comunicazioni scritte) e inviare poi la segnalazione al reparto competente per valutare il ricorso all’azione legale.
L’iter per il recupero crediti
La gestione aziendale deve inevitabilmente tenere conto anche della possibilità che uno o più clienti non paghino e, quindi, capire come intervenire. Il primo aspetto su cui porre l’attenzione è che il credito deve avere tre specifiche caratteristiche per sperare di poter essere recuperato. Deve infatti essere certo, liquido ed esigibile. Il credito, infatti, deve essere dimostrato e che il creditore sia tale nei confronti del debitore. Inoltre l’ammontare del credito deve essere una specifica somma di denaro (quindi quantificabile) e, ancora, esigibile, ovvero che non sia scaduto il termine di tempo entro il quale poterlo richiedere.
Per procedere con il recupero crediti esistono sostanzialmente due strategie: l’azione stragiudiziale e l’azione giudiziale. La prima prevede una serie di azioni di natura bonaria finalizzate all’evitare il procedimento giudiziale che avrebbe conseguenze maggiori in termini di tempi, costi e risorse impiegate. L’azione giudiziale, invece, è quella nella quale si ricorrere a un giudice per risolvere la controversia.
La procedura stragiudiziale si concretizza mediante solleciti di pagamento (telefonici o scritti) e la successiva messa in mora nella quale si stabiliscono i tempi massimi di rientro del debito scaduti i quali si procede con l’iter giudiziale. In questo caso si deve ricorrere a un legale che dovrà depositare un decreto ingiuntivo per ottenere un titolo esecutivo o valutare di ricorrere a una causa ordinaria che, una volta accertato il credito, emetta una sentenza di condanna nei confronti del debitore. Nel caso in cui il debitore non possa pagare si procederà al pignoramento dei suoi beni mobiliari e immobiliari.