Spedire pacchi in Australia. A cosa prestare attenzione?

    Spedire pacchi in Australia. A cosa prestare attenzione?

    La popolazione italiana presente in Australia si attesta all’incirca sui 2 milioni. Con l’eccezione di questo periodo caratterizzato dalla pandemia, ogni anno sono tantissimi gli italiani che decidono di lasciare il nostro paese per raggiungere l’Australia sia per motivi di studio che di lavoro.

    Il trasferimento in un altro paese, o meglio in un altro continente, può prevedere qualche difficoltà dal punto di vista del trasloco vero e proprio.

    Digitare su Google ‘spedizioni estero’ per recuperare informazioni non basta: benché si tratti comunque di una spedizione internazionale, quella per l’Australia prevede qualche accorgimento in più.

    L’Australia si rivela infatti molto rigida nei criteri di controllo e selezione della merce in entrata. Il primo passo allora è rivolgersi a una compagnia privata di spedizione che sia affidabile, competente e che segua il cliente passo passo, come ad esempio Yellohu, leader per le spedizioni all’estero.

    Sono diverse infatti le informazioni che chi spedisce “down under” deve tenere in considerazione.

    Basti pensare ai rigidi criteri a tutela della biodiversità del paese che regolamentano l’introduzione di specie allogene e di sostanze a rischio biologico considerate pericolose. Anche per questo motivo il Dipartimento degli Affari Interni australiano ha creato dal 2015 l’ABF, il corpo dell’Australian Border Force che si occupa di vigilare su tutte le merci in entrata negli aeroporti internazionali del paese e nei porti marittimi.

    Cosa implica quindi spedire un pacco in Australia?

    La documentazione da allegare è la medesima richiesta per le spedizioni destinate a zone extra UE, nello specifico la fattura commerciale e la dichiarazione di libera esportazione.

    Ciò che differisce è la presenza di una regolamentazione speciale che disciplina sia le restrizioni sulle merci in entrata che la dogana stessa e i dazi.

    È assolutamente consigliato per il mittente effettuare una verifica da varie fonti: la sezione Dangerous Goods Regulations nel sito dello IATA (International Air Transport Association) e il sito del Department of Agriculture and Water Resources per poter verificare la lista dei materiali proibiti.

    Per un’ulteriore sicurezza lo stato Australiano mette a disposizione Bicon, uno strumento che attraverso una serie di domande sul tipo di prodotto, sulla provenienza e sul suo utilizzo finale permette di capire se questo rientra o meno tra i requisiti richiesti.

    Per quanto concerne il tema dogana, si deve tenere a mente che questa applicherà tasse per prodotti il cui valore dichiarato superi i 1000 dollari australiani. Nessuna tassa è prevista per prodotti la cui stima sia inferiore ai 1000 dollari, ad eccezione di alcol e tabacco che prevedono entrambi il pagamento di una tassa doganale.