Ecografia Pelvica: cos’è, perché farla e quando farla
Scopriamo in cosa consiste, come si svolge e quale sia la valenza diagnostica di un esame tra i più richiesti
Ecografica Pelvica, che cos’è?
Nella nostra rubrica dedicata alla salute, ci occupiamo di un esame tra i più richiesti nei centri diagnostici italiani: l’
Questo tipo di esame concentra la propria attenzione sugli aspetti fisiologici dell’apparato genitale maschile, ma soprattutto di quello femminile. La funzione principale è quella di poter avere una diagnosi tempestiva e di conseguenza procedere con una terapia efficace qualora ci fossero eventuali masse anomale. Tale accertamento, ovviamente, è in grado di valutare in maniera adeguata la natura della massa essa sia benigna o maligna.
L’esame viene eseguito di routine nei centri diagnostici italiani. Importante, però, ci dice il dott. Luigi Iodice del centro ecografico Medical Imaging di Curti (CE), è che sia eseguita tanto l’ecografia pelvica sovrapubica che transvaginale.
Ecografia Pelvica, come si fa?
Chi non si è mai sottoposto a questo tipo di esame, nutre ansie e perplessità circa lo svolgimento. Innanzitutto bisogna precisare che questa tecnica diagnostica non provoca alcun tipo di dolore o effetto collaterale.
Per l’ecografia sovrapubica (ossia esterna) il paziente viene fatto sdraiare a pancia in su e viene invitato a svestirsi o a scostare gli indumenti dall’area interessata, dopodiché il medico farà scorrere direttamente sulla pelle la sonda ecografica, dopo aver applicato un gel denso e trasparente. Prima di sottoporsi a questa tipologia di esame, occorre che la vescica sia piena permettendo al medico di valutare con maggiore minuzia il quadro clinico del paziente. Per tale motivo è importante bere circa mezzo litro d’acqua non gassata almeno un’ora prima dell’esame e non urinare.
L’ecografia sovrapubica viene effettuata soprattutto per le pazienti che non hanno avuto rapporti sessuali o in caso di masse pelviche di grosse dimensioni che prevedono un buon riempimento della vescica per fornire un buon contrasto all’immagine.
Per l’ecografia pelvica interna è prevista l’introduzione di una sonda all’interno della vagina o del canale rettale. Questo tipo di esame consente una maggiore visibilità, in quanto le sonde endocavitarie permettono di avvicinarsi sensibilmente ad alcune parti del corpo come la prostata e gli organi genitali femminili ed avere un più chiaro quadro clinico.
Ecografia pelvica: quando e perché si esegue?
L’ecografia pelvica solitamente viene eseguita in donne che hanno problemi di infertilità, sanguinamenti anomali (legati a cause benigne come fibromi o polipi), amenorrea, dolori pelvi di origine ignota, malformazioni congenite di utero ed ovaie e dinanzi al sospetto di tumori o infezioni.
L’ecografia pelvica interna viene impiegata anche per le donne in gravidanza, soprattutto al termine del primo mese per mostrare le prime immagini dell’embrione. Per monitorare lo sviluppo fetale, è possibile ripetere questo tipo di esame anche nelle fasi più avanzate della gestazione ed avere informazioni più dettagliate anche per le strutture localizzate nei pressi della cervice.
Ecografia pelvica: quali sono i fattori che possono influenzare l’esito dell’esame?
Nonostante l’ecografia pelvica sia un esame di routine e di facile esecuzione, ci sono alcuni fattori che possono influenzare i risultati dell’esame.
Il ciclo mestruale, nonostante non sia considerato un fattore particolarmente rilevante, potrebbe provocare delle modificazioni morfologiche di utero e ovaie tali da invalidare l’esito dell’indagine. Altri fattori che possono interferire con l’ottenimento delle immagini ecografiche di buona qualità possono includere:
- Presenza di gas intestinali
- Obesità grave
- Riempimento inadeguato della vescica
- Ritenzione di bario all’interno dell’intestino crasso causata da una recente indagine diagnostica che ne prevede l’uso
- Difficoltà, talvolta, di esaminare persone che sono state sottoposte in passato a interventi di chirurgia addominale.
Ecografia pelvica: quali sono i vantaggi?
Diversi possono essere i vantaggi quali ad esempio:
- Fornire immagini in tempo reale, rendendolo un ottimo strumento per guidare procedure minimamente invasive, quali biopsie o drenaggio di fluido da cisti o ascessi
- Fornire immagini chiare dei tessuti molli, che non si vedono altrettanto bene sulle immagini radiografiche
- Contribuire a identificare diversi disturbi del sistema urinario e riproduttivo in entrambi i sessi
- Non si è sottoposti a radiazioni ionizzanti ed è particolarmente consigliato per la diagnosi e il monitoraggio delle donne in gravidanza.