Incidente all’estero: come chiedere il risarcimento danno
Non sono pochi coloro che recandosi in un Paese estero, sono vittime di qualche sinistro stradale, per cui, per poter ottenere un risarcimento danni bisogna tenere conto di due fattori ovvero, il luogo in cui è avvenuto l’incidente e la provenienza dell’auto che lo ha provocato.
A prescindere dunque dai casi, le procedure che bisogna seguire sono diverse, come anche illustrato da questo articolo in materia di risarcimento dei danni da sinistro stradale.
Vediamole nel dettaglio.
Incidente all’estero con un’auto di un Paese See
Se malauguratamente il sinistro avviene in uno dei Paesi facente parte del SEE (Sistema economico Europeo che include gli stati membri dell’UE, più Norvegia, Islanda, Liechtenstein) o in uno stato che accetta la Carta verde come la Svizzera ad esempio, la richiesta del risarcimento danni può essere fatta direttamente alla compagnia assicurativa straniera presente in Italia (mandatario), oppure è possibile rivolgersi alla compagnia di assicurazione estera del responsabile del sinistro.
Naturalmente questa procedura è resa valida se le due vetture coinvolte sono immatricolate e assicurate in uno Stato del SEE.
Cosa fare subito dopo l’incidente
La prima cosa da fare è quella di annotare dopo l’incidente tutti i dati del veicolo responsabile, targa inclusa.
Se è possibile scattare qualche foto in maniera tale da attestare immediatamente il danno riportato può rivelarsi una buona soluzione e poi l’altro step che bisogna seguire è quello di compilare il modulo Blu di constatazione amichevole, come sottolineato anche sul sito dell’Ansa.
In quest’ultimo caso è doveroso stare attenti che il modulo del guidatore straniero corrisponda al proprio.
Dopodiché una volta rientrati in Italia, per poter ottenere tutte le informazioni riguardanti il sinistro nonché la copertura assicurativa del veicolo responsabile occorre rivolgersi alla Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici Spa).
In questo caso le procedure che bisogna seguire sono due, si può dunque, scegliere quella che meglio conviene: la prima è quella di inviare attraverso il Portale unico del suddetto organismo la richiesta, oppure in alternativa, è possibile inviare un modulo apposito tramite posta elettronica o Pec.
Nel modulo devono essere riportati scrupolosamente tutti i dati: il paese dove è avvenuto l’incidente, la targa del veicolo che ha provocato il sinistro, la data e lo stato di immatricolazione della vettura responsabile.
La Consap impiegherà al massimo tre mesi per studiare le carte. Una volta raccolte tutte le informazioni e fatte le dovute verifiche del caso, informerà l’utente sul da farsi.
Ma, se a seguito delle verifiche risulta che il responsabile non è assicurato oppure non è stato identificato in tal caso occorrerà rivolgersi ad un altro ente ovvero all’Organismo di Indennizzo Italiano.
Cosa succede se il sinistro viene provocato da un’auto extra SEE
Se l’auto che ha provocato l’incidente non è immatricolata in uno dei Paesi del SEE, non si può eseguire la procedura appena illustrata, ma occorre procedere in un altro modo.
Le soluzioni al riguardo sono due:
- inviare la richiesta alla compagnia di assicurazione estera del responsabile;
- inviare direttamente la richiesta al Bureau nazionale del Paese, dove è avvenuto l’incidente come è indicato nella Carta Verde.
La Carta verde è un documento internazionale che va fatto qualora l’intento è quello di circolare negli stati esteri con la propria vettura.
Se ci si reca ad esempio un uno dei Paesi che fanno parte del SEE questo documento non occorre, in tutti gli altri Stati invece si.
La Carta Verde va richiesta 10 giorni prima di partire rivolgendosi direttamente alla propria compagnia di assicurazione.
Per chi volesse maggiori delucidazioni o informazioni in merito ai sinistri stradali, è consigliabile rivolgersi a professionisti con convalidata esperienza alle spalle come ad Assisto S.R.L, società leader del settore che ha come unica finalità quella di garantire la tutela completa a favore della vittima del sinistro.