Perché la frittura fa male? Tutti gli aspetti da considerare

    Perché la frittura fa male? Tutti gli aspetti da considerare

    La frittura è buonissima e certi piatti non si possono immaginare mangiati in altro modo. Eppure è una modalità di cottura che non non può essere considerata sana, per moltissimi fattori che andremo ad approfondire.

    Scopriamo insieme il motivo per la quale la frittura fa male e quali sono gli aspetti da considerare.

    Perché la frittura non è sana?

    Secondo gli esperti, la frittura non è sana perché è una modalità di cottura che richiede abbondante uso di olio e altissime temperature. Gli alimenti, durante la frittura, assorbono alcune sostanze e le trasferiscono all’apparato digerente.

    Un processo molto difficile da spiegare, ma altamente nocivo per l’organismo. Questo significa che assaggiare una frittura ogni tanto non comporta alcun danno, ma per chi mangia cibi fritti anche tre volte alla settimana potrebbero manifestarsi non pochi problemi.

    Sempre i professionisti del settore, ricordano che i prodotti che contengono amido  – come le patate – creano una sostanza nociva chiamata acrilammide. È un processo che si crea alle alte temperature, nel momento in cui i trigliceridi si deteriorano trovando spazio lontano da acidi grassi e glicerolo.

    Un buon fritto può essere considerato e mangiato una volta ogni tanto, ma nella maggior parte dei casi si tratta di prodotti nocivi per l’organismo. Per ridurre la produzione della sostanza, si dovrebbe lavare il prodotto e tenerlo tagliato in acqua fredda prima di passare alla frittura. La temperatura di cottura non dovrebbe superare i 140°, limitando il più possibile la formazione di sostanze dannose.

    Grazie ai nuovi metodi di cottura e le tecnologie rivoluzione, oggi si può gustare un buon fritto senza alcuna controindicazione. Come possiamo approfondire su https://friggiadaria.it/, ci sono tantissime soluzioni per non rinunciare alla golosità e alla salute.

    I fattori da considerare: dall’olio alla digestione lenta

    La Commissione Europea ha studiato il tema della frittura, cercando di regolare il suo consumo e le modalità classiche di preparazione. Per questo motivo è in preparazione una tabella per il rispetto dei valori limite, per la salvaguardia di tutte le persone che abusano di fritti. Il Belgio, famoso per le sue patatine fritte, non ci sta ed pronto ad attuare delle misure per difendere una delle tradizioni amate dai turisti.

    Bisogna però comprendere che, sempre secondo gli esperti, la frittura fa male soprattutto per l’uso di olio di scarsa qualità o economici. Questi sono ricchi di grassi insaturi, con processi di raffinazione che fanno perdere loro tutte le caratteristiche organolettiche.

    I nutrizionisti confermano che sarebbe ottimale preferire un olio di arachidi o extravergine di oliva. L’eccellenza italiana dell’olio extravergine di oliva risulta essere il migliore per la frittura, mantenendo tutte le sue proprietà nonostante le alte temperature.

    Ma allora perché la frittura fa male? Tra i fattori da tenere a mente, anche una lentissima digestione e un accumulo del contenuto calorico.

    Gli accorgimenti da ricordare per ridurre i rischi della frittura sono:

    • Non utilizzare per due volte consecutive l’olio fritto e non rabboccarlo;
    • Ridurre al massimo i tempi di cottura, preferendo una delicata doratura;
    • Evitare l’aggiunta di spezie, causa della disgregazione dei grassi;
    • Friggere gli alimenti con pezzi piccoli, riducendo il tempo di cottura;
    • Utilizzare padelle in acciaio con superficie liscia, antiaderenti.